Tantissime mamme chiedono come mai ad un certo punto, di solito a tre mesi di vita del loro piccolo, bimbo o bimba, iniziano a perdere una quantità smisurata di capelli.
La spiegazione c’è.
Quando la donna partorisce avviene un calo degli estrogeni repentino, e nel frattempo si riattivano i vari ormoni che c’erano prima della gravidanza, tra cui il testosterone. Questa brusca variazione determina, in genere 3 mesi dopo il parto, una caduta abbondante dei capelli – che in termini tecnici si chiama defluvium post-partum– che si vengono a trovare in gran parte nella fase di telogen (la fase finale del ciclo di vita del capello, che ne comporta la caduta).
Agli sbalzi ormonali si aggiungono la stanchezza e lo stress che spesso purtroppo ci accompagnano nel post-parto, più eventuali carenze nutrizionali (soprattutto di ferro: abbondate di banane e spinaci) e possibili sbalzi dei valori tiroidei, che possono completare il quadro ed accentuare il defluvium.
Cosa possiamo fare?
Se la caduta sembra particolarmente copiosa, può essere consigliabile rivolgersi al dermatologo, che valuterà se ci sono fattori concomitanti, come anemia o sbalzi tiroidei. Se lo ritiene opportuno, prescriverà integratori specifici che però non devono andare in conflitto con l’allattamento.
Un valido aiuto possono darlo anche le lozioni topiche, che contengono sostanze vasodilatanti, più vitamina B, PP, aloe, che migliorano la microcircolazione e fortificano il bulbo.
Occuparsi del proprio bambino vi aiuterà a far trascorrere il tempo, e senza nemmeno che ve ne accorgiate i vostri capelli ricresceranno e torneranno più belli di prima.
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