Nell’intera Europa l’obesità infantile è un problema di salute pubblica. In Italia, il 42% dei maschietti è in eccesso ponderale con il 21% di obesità, e 38% delle bambine è in sovrappeso con il 14% di obesità.
La crescente prevalenza dell’obesità infantile è associata alla comparsa di comorbidità precedentemente considerate malattie “da adulti” tra cui il diabete mellito di tipo 2, l’ipertensione, la steatosi epatica non alcolica, l’apnea ostruttiva del sonno e la dislipidemia. La causa più comune di obesità nei bambini è un bilancio energetico positivo dovuto ad un apporto calorico in eccesso rispetto al dispendio calorico combinata ad una predisposizione genetica all’aumento di peso.
La maggior parte dei bambini obesi non presenta una causa endocrina o genetica che induce all’aumento di peso.
Un bambino obeso ha una maggiore probabilità di diventare un adulto obeso, l’iperalimentazione nei primi due anni di vita, infatti, oltre a causare un aumento di volume delle cellule adipose (ipertrofia), determina anche un aumento del loro numero (iperplasia); da adulti, pertanto, si avrà una maggiore predisposizione all’obesità. Intervenire durante l’età evolutiva è quindi di fondamentale importanza, perché dà la garanzia di risultati migliori e duraturi.
Gli interventi sullo stile di vita dei bambini e delle famiglie sono la pietra angolare della prevenzione dell’obesità, in quanto l’obesità infantile è la conseguenza di un’interazione tra una serie complessa di fattori correlati all’ambiente, alla genetica e agli effetti ecologici come la famiglia, la comunità e la scuola. Generalmente infatti, escluse cause prettamente mediche, è stato rilevato da molti studi clinici che l’obesità nei bambini trova la sua origine in alcune dinamiche familiari che spesso mantengono la patologia fino all’età adolescenziale. Tra le dinamiche familiari più frequenti si riscontrano sia i comportamenti alimentari sia gli atteggiamenti culturali che i genitori trasmettono nel contesto familiare ed educativo, sia le problematiche di comunicazione e d’interazione tra genitori e figli. Il cibo, infatti, è il primo canale comunicativo tra genitore e figlio e, di conseguenza, rappresenta la prima modalità del bambino di poter entrare in relazione con i propri genitori.
Sono soprattutto le cattive abitudini alimentari, però, ad aver determinato un incremento dei casi di obesità infantile. L’aumento dell’uso di bevande zuccherate (compresi succhi di frutta), snack dolci, fast food e merendine è tra le cause principali dell’aumento di peso dei bambini. Alla scorretta alimentazione si aggiunge inoltre un minor dispendio energetico dovuto all’aumento delle ore trascorse usando tv, computer, telefoni e tablet e ad un sempre minor tempo trascorso all’aria aperta.
OKkio alla salute è un sistema di sorveglianza nazionale promosso e finanziato dal Ministero della Salute/CCM, nato per monitorare l’evoluzione dell’obesità infantile e valutare gli interventi di promozione della salute avviati, con un dettaglio sia regionale che locale. Obiettivo di OKkio alla salute è descrivere nel tempo l’evoluzione dello stato nutrizionale dei bambini delle scuole primarie e le caratteristiche dell’ambiente scolastico, in relazione agli aspetti favorenti la corretta nutrizione e l’attività fisica, allo scopo di suggerire azioni appropriate. Il sistema prevede la registrazione delle misure antropometriche (peso e statura), la raccolta di informazioni sulle abitudini alimentari, l’attività fisica e i comportamenti sedentari di un campione di alunni delle classi terze delle scuole primarie, così come raccomandato dall’OMS, nonché sulle iniziative scolastiche favorenti il movimento e la sana alimentazione. Le informazioni riguardanti le abitudini degli alunni sono raccolte tramite questionari brevi, somministrati ai bambini in classe, ai loro insegnanti e ai genitori.
Secondo i dati raccolti negli ultimi anni è emerso che:
- L’8% dei bambini non fa colazione quotidianamente e il 35,6 % fa una colazione non adeguata
- Il 55,2% dei bambini consuma una merenda troppo abbondante
- Il 25,4% dei bambini consuma quotidianamente bibite zuccherate/gassate
- Il 24,3% dei bambini consuma frutta e/o verdura meno di una volta al giorno
- Il 38,4% dei bambini consuma legumi meno di una volta a settimana
- Il 48,3% dei bambini consuma snack dolci più di tre volte a settimana
- Il 43,5% dei bambini ha la tv in camera da letto e il 44,5% dei bambini trascorre più di due ore al giorno davanti a tv e/o videogiochi/tablet/cellulare.
Per prevenire l’obesità infantile è necessario educare le famiglie per far sì che sin dallo svezzamento si indirizzi il bambino verso un corretto stile di vita. Dai dati di oKkio alla salute infatti emerge anche che:
- Il 40,3% dei bambini in sovrappeso o obesi è percepito dalla madre come sotto-normopeso
- Il 59,1% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga attività fisica adeguata
- Tra le madri di bambini sovrappeso o obesi, il 69% pensa che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio non sia eccessiva
È necessario quindi che l’educazione alimentare parti dai genitori e che tutta la famiglia segua abitudini alimentari corrette come ad esempio:
- Fare una sana colazione insieme
- Scegliere merenda leggera a metà mattina come uno yogurt o un frutto
- Proporre cinque volte al giorno frutta e verdura, durante e fuori i pasti e a merenda
- Favorire in famiglia il consumo di acqua
- Ridurre il consumo di bibite zuccherate
- Fare in modo che il bambino svolga almeno un’ora al giorno di gioco di movimento e attività fisica
- Evitare che il bambino utilizzi la tv o i videogiochi per più di due ore al giorno
- Fare in modo che dorma almeno otto ore a notte
- Controllare regolarmente dal pediatra peso e altezza
- Preferire il consumo di alimenti freschi preparati in casa piuttosto che alimenti artificiali e confezionati, in modo da poter gustare alimenti più sani e poter coinvolgere i piccoli nella preparazione.
Anche durante lo svezzamento è opportuno seguire alcune regole come evitare zucchero e sale almeno fino ad 1 anno ed evitare bevande zuccherate al posto dell’acqua durante e fuori i pasti e l’uso di succhi di frutta come sostituti della frutta, assicurare un riposo del bambino di 8 ore e diminuire al minimo le attività sedentarie promuovendo attività motorie a casa e fuori casa.
Autore:
Biologo Nutrizionista
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